San Donato 2016 :: 2016-07-11 15:39:26 CEST :: posted by giacomo

Associazione Culturale “SAN Donato”

Varazze (SV) Via Parasio, 1 – Aderente All’ A.N.S.P.I.

www.sandonato-varazze.it – e mail: info@sandonato-varazze.it

1986-2016 TRENTENNALE ASSOCIAZIONE CULTURALE SAN DONATO

 

 

 

 

5-6-7 AGOSTO 2016

COLLE DEL PARASIO

CELEBRAZIONE E FESTEGGIAMENTI PER SAN DONATO

PIAZZA DEL PARASIO

CROCE ROSSA ITALIANA PRESENTA LA “SAGRA DELLA MELANZANA”

COL PATROCINIO DELLA CITTÀ DI VARAZZE

 

Presentazione

Come sempre i festeggiamenti a San Donato che si tengono sul Colle del Parasio, nella prima domenica di agosto, oltre la parte liturgica, comprendono momenti di svago, di impegno e di approfondimento culturale gestiti dall’Associazione Culturale San Donato.

 Quest’anno il tradizionale appuntamento conosciuto da tutti i varazzini e da molti ospiti che hanno deciso di passare le loro vacanze nella nostra città comprende grandi novità. In primo luogo perché si compie in questo 2016 il trentennale della costituzione dell’Associazione Culturale San Donato e, proprio per questa ragione, i festeggiamenti iniziano ben prima della domenica dedicata a San Donato; già due sabati precedenti, sabato 23 luglio alle ore 21, si terrà sul colle una serata con il Complesso “D.C.” in grado di essere accolto sia da un pubblico competente sia da qualsiasi amante della musica. Sabato 6 agosto si terrà un secondo Concerto, con il Complesso Vocale “Concento Armonico- Ensemble Vocale” di Valleggia.

Nei giorni venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 agosto, sulla piazza del Parasio ai piedi del colle, la Croce Rossa Italiana di Varazze gestirà una festa con stands gastronomici che avranno al centro, come vuole la tradizione ”la Sagra della Melanzana”.

Questa è un’ulteriore e piacevole novità, sia per l’occasione offerta dagli amici della Croce Rossa in collaborazione con l’Associazione Culturale San Donato, per stare insieme e anche per meglio conoscere, oltre che la tradizione gastronomica del borgo, l’encomiabile attività della Croce Rossa, da sempre impegnata con la propria organizzazione e i propri Volontari, nella fondamentale attività di presidio medico e sanitario per le emergenze. Nella serata di sabato 6 agosto verranno proiettati i documentari, appositamente restaurati e trasferiti in digitale, relativi alle attività produttive e artigianali presenti nella Valle Teiro negli anni ’50 e 60

Domenica 7 agosto, il giorno della festa di San Donato, l’antica chiesa ospiterà alle ore 18 le funzioni liturgiche in onore del Santo, al termine delle quali l’Associazione Culturale San Donato consegnerà anche quest’anno l’ambito e prestigioso premio del Castrum d’Argento, ormai fra gli appuntamenti più importanti della città.

Quest’anno il Castrum d’Argento verrà consegnato a due giovani musicisti e compositori varazzini affermati a livello nazionale: Sergio Vallarino, in arte Zibba e Emanuele Dabbono.

Ancora una volta, dunque, l’antica chiesa di San Donato, incastonata fra i secolari lecci, accanto ai poderosi resti della cinta muraria bizantina e del castrum romano, sulla collina che è culla della civiltà varazzina, sarà un punto di riferimento, e certamente di piacevole svago.

 

 

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale San Donato

Chiesa di San Donato – Varazze – Parasio

Festeggiamenti in onore del Santo Patrono

Come consuetudine nella prima domenica di agosto si svolgeranno i festeggiamenti in onore di San Donato,secondo vescovo di Arezzo e martire,nella antichissima chiesa (un tempo pieve e prima parrocchia di Varazze) posta sul colle del Parasio (fra i resti del castrum romano-bizantino),tanto cara a generazioni di varazzini.

 

 

 

Programma generale

Sabato 23 luglio

Ore 21,00 – Serata musicale col complesso “ D. C. “

Venerdi 5 agosto

Ore 21,00 – Esposizione Eucaristica – Vespro – Omelia – Benedizione Eucaristica.

A seguire si terrà il concerto vocale del coro “ Dell’Annunziata “.

Sabato 6 agosto

Ore 21,00 – Serata musicale col complesso vocale “ Concento Armonico – Ensamble Vocale “ di Valleggia.

Al termine verranno proiettati i documentari appositamente restaurati e trasferiti in digitale,relativi alle attività produttive ed artigianali presenti nella valle Teiro negli anni ’50-‘60 del secolo scorso.

 

Domenica 7 agosto

Ore 9,00 – S.Messa celebrata dal parroco di Sant’Ambrogio don Claudio Doglio,animata dalla cantoria San Domenico.

Ore 18,00 – S.Messa a suffragio dei confratelli e consorelle della confraternita e soci dell’associazione defunti,animata con canti dal “ Collegium Musicum Sancti Sebastiani Gameragnensis “ di Stella-Gameragna.

Al termine si terrà la consegna dell’ambito e prestigioso Premio Castrum d’Argento che quest’anno viene assegnato a due giovani musicisti e compositori varazzini affermati a livello nazionale: Emanuele Dabbono e Sergio Vallarino (in arte Zibba ).

Saranno presenti le massime Autorità cittadine.

Ore 20,30 – Vespro. Al termine si svolgerà la processione in notturna attorno al colle con la partecipazione della banda musicale e delle confraternite cittadine.

 

 

 1986 – 2016 30 ANNI DI ATTIVITA’ DELLA ASSOCIAZIONE CULTURALE SAN DONATO di VARAZZE

Nel corso del corrente anno verranno degnamente celebrati e ricordati i 30 anni di vita dell’associazione culturale San Donato.

In tutto questo periodo trascorso si sono susseguiti tutta una serie di avvenimenti,incontri e manifestazioni che hanno suscitato un grande successo di pubblico e di critica.

Richiederebbe troppo spazio elencare tutto quanto organizzato ma cercheremo di citare solo alcune delle manifestazioni in particolare quelle che hanno rivestito particolare spessore culturale.

Fiore all’occhiello è stata la “ sagra della melanzana ripiena e del pesce azzurro “ allestita per ben 34 edizioni nella stupenda cornice del colle di San Donato al Parasio,manifestazione che ha costituito fra l’altro un contenitore per numerose altre importanti attività fra le quali possiamo sommariamente citare:

la Mostra concorso di pittura sul tema “ Varazze ed il suo entroterra “,allestita nel 1992 con la partecipazione di 47 artisti con 67 opere esposte provenienti da 4 regioni.

Nel 1996 la Mostra cartografica sull’evoluzione politico territoriale del ponente ligure e del basso Piemonte dall’anno mille all’unità d’Italia.

Sempre nel 1996 è stato istituito l’importante riconoscimento del “ Castrum d’Argento “ che ha visto nel corso degli anni la premiazione di molti varazzini di talento.

Nel 1998 è stata posta,a lato della sagrestia della chiesa di San Donato, una lapide marmorea dedicata al Beato Giacomo ( Jacopo da Varagine ) nel 7° centenario della morte.

Il “ Gruppo Artisti Varazzesi “ è stato presente per vari anni con mostre di pittura da parte dei propri associati.

Nel 2006 il “ centro di testimonianza dell’arte cartaria “ di Mele-Acquasanta è stato presente con dimostrazioni sul ciclo della fabbricazione della carta a mano.

Numerose mostre fotografiche tematiche sono state allestite sul colle; nel 2014 ha rivestito particolate successo quella organizzata dal gruppo storico fotografico di Varagine.it sul tema del lavoro locale: “ emmu de lungu lauou “.

Nell’aprile 2006 si è svolta a San Donato la VIII settimana nazionale della cultura che ha visto la visita agli scavi in corso di scolaresche e di un folto pubblico.

Molto importante è stato l’allestimento del vasto e ricco archivio storico e della biblioteca Navalia, di grande interesse in particolare per Varazze ed i comuni viciniori.

Inoltre l’associazione ha prodotto bel 13 pubblicazioni quali i Quaderni di Storia Locale (cool.gif,il Cotonificio Ligure,l’Abbazia Cistercense di Santa Maria di Tiglieto (2),Cartai e Cartiere ,I Betlemitani aVarazze.

Da ricordare che ogni anno in occasione della festa di San Donato viene pubblicato un depliant ricco di notizie storiche,foto e dati.

Per il trentennale sono previste molte manifestazioni inserite in un vasto ed articolato programma.

L’apertura ufficiale del trentennale si è tenuta Venerdi 11 Marzo 2016 ed ha coinciso con la serata di presentazione al pubblico dei risultati dell’indagine ispettiva con apparecchiature Georadar effettuata nel giugno 2015 sul colle di San Donato che ha messo in luce ritrovamenti che potrebbero rivestire un notevole interesse storico-archeologico ed essere determinanti per l’antica storia della città di Varazze.

L’evento di notevole spessore culturale si è svolto nella sala consiliare del comune di Varazze alla presenza di un folto pubblico che ha seguito con molta attenzione le varie fasi del programma della serata..

Il dott. Alessandro Gennai che ha diretto i lavori di ricerca sul colle ha presentato la “ Relazione Geofisica inerente la ricerca di manufatti interrati all’intorno del sedime della chiesa di San Donato in località Parasio di Varazze “.

 

 

Premio Castrum d’Argento – Albo dei premiati:

Anno 1996 – Suor Felicina (Faverio Alice ) – Religiosa delle figlie di Nostra Signora di Misericordia,in attività presso l’asilo infantile Guastavino da 56 anni. ( Assistenza e volontariato ).

Anno 1997 – Michele Spotorno – Incisore,artista e pittore di fama.

Anno 1998 – Carattino Leonardo,Giuseppe,Antonio e Domenico. – Olimpionici della vela.

Anno 1999 – Caterina Perata – Poetessa affermata.

Anno 2000 – A.V.I.S. – Per i suoi 50 anni di attività benemerita.

Anno 2001 – Mario Fenoglio – Salvaguardia,ricerca e valorizzazione della preistoria varazzina.

Anno 2002 – Suor Daniela Maccari – Missionaria Comboniana,impegnata da molti anni a favore delle popolazioni indigenti del terzo mondo.

Anno 2003 – Tino Benedetto Delfino – Divulgatore delle tradizioni e della cultura varazzina.

Anno 2004 – Dottor Maurizio Wurtz – Ricercatore e professore di biologia marina,esperto e membro dell’equipe scientifica che ha contribuito all’istituzione del “ santuario dei cetacei “. Già direttore del museo oceanografico del principato di Monaco.

Anno 2005 – Luigi Ferro – Pioniere della cantieristica in Messico.

Anno 2006 – Pino Briasco – Virtuoso della chitarra classica.

Anno 2007 - Piani Dante,Recagno Giuseppe,Teneggi Orio,Mascheroni Riccardo,Turone Maurizio – Giocatori di calcio che hanno militato in squadre della massima divisione (serie A ).

Anno 2008 - Pippo Delbono – Affermato regista ed attore teatrale.

Anno 2009 – Luigina Patrone – Cavaliere del Lavoro nel 2007. Imprenditrice ( ditta Vernazza autogru ).

Anno 2010 – Priorato diocesano confraternite – Per l’opera meritoria di rivitalizzazione,recupero e sostegno delle confraternite della diocesi savonese.

Anno 2011 – Francesco Cattaneo – Ultimo artigiano della cantieristica navale.

Anno 2012 – Cooperativa sociale “ Il Granello “ – Da oltre 20 anni svolge assistenza ed educazione a molti ragazzi con disabilità.

Anno 2013 – Oratorio salesiano “ Don Bosco “ – Per i cento anni di presenza in Varazze.

Anno 2014 – Mario Traversi – Poeta dialettale e difensore delle nostre radici culturali.

Anno 2015 – Gruppo A.G.E.S.C.I.-Scout – Per i 70 anni di attività quale esempio educativo straordinario.

 

 

 

Storia, leggenda e ricerca archeologica sul Colle di San Donato

Storia e leggenda s’intrecciano nelle antichissime vicende che si sono svolte sul Colle di San Donato al Parasio e, ciascuna seguendo la propria strada, dipingono a volte con vividi colori, a volte con toni sfumati e ombre misteriose, la storia e la realtà di un particolarissimo Colle che ancora oggi veglia e fa da sentinella sia verso la vallata che si perde nelle colline del nord, sia verso la piana di Varazze che si apre verso il mare.

Il destino di questo singolare luogo è stato determinato dalla sua posizione strategica: punto di osservazione e di controllo per i collegamenti fra la costa e l’entroterra. Per questa ragione sul Colle si sono insediate le diverse popolazioni che si sono alternate nel corso della storia. E per questa ragione il Colle è stato testimone di occupazioni, scontri, dominazioni e intese, di brevi periodi di pace e di prosperità e di lunghi anni di battaglie e guerre.

A confermare la ricchezza di questa storia e la varietà degli insediamenti umani che nel corso dei secoli si sono succeduti sul Colle, oltre alla storia e alla leggenda, vi sono i risultati delle diverse campagne di scavo che la Soprintendenza Archeologica ha compiuto sul colle.

A partire dal 1988 la Soprintendenza Archeologica della Liguria ha svolto diverse campagne di scavo, mettendo in evidenza e confermando la presenza umana sul Colle già a partire dall’età del ferro, nel 2500-2000 a.C. Ancora più chiari sono i reperti a testimoniare che a vigilare sull’antica Navalia e sull’arsenale romano è stato il Castrum del Parasio, snodo fondamentale fra le attività marittime e la viabilità che per secoli caratterizzò il paesaggio e la vita delle comunità locali. Il Palatium - da qui l’etimologia di Parasio - è stato il fulcro dei cambiamenti che hanno caratterizzato la storia dell’intero nostro Paese.

Nelle diverse introspezioni archeologiche a cura della Soprintendenza è emersa la ricchezza di manufatti che via via sono stati realizzati in questo particolarissimo sito: dalla fortificazione romana del Castrum, alla poderosa cinta muraria bizantina che cinge la sommità intera del Colle, fino, nell’ultima campagna di scavi, al rinvenimento di una preesistente chiesa, databile al XII secolo o a un periodo precedente, i cui resti sono tuttora visibili attraverso il pavimento di cristallo realizzato per consentire il pieno apprezzamento dell’importante ritrovamento.

Nell’ultimo scavo è stata dunque rinvenuta una chiesa precedente e antichissima, contribuendo a scrivere la storia dell’edificio sacro dapprima intitolato a San Michele e poi a San Donato.

Con questo ritrovamento si è chiarita una nuova pagina di storia, ma si è affacciata una nuova domanda: può essere questo il più antico edificio religioso presente sul Colle, o vi è ancora da scoprire un edificio sacro ancora più antico?

Storia e leggende che si tramandano da generazioni ci dicono di no.

Numerosi indizi ed anche alcune concrete prove emerse nelle campagne archeologiche, indicano infatti la possibilità dell’esistenza, accanto ai monumentali resti della presenza Romana e Bizantina sul Colle e dei resti rinvenuti all’interno della chiesa, di altre possibili significative e antichissime costruzioni, finora non ancora emerse.

L’Associazione Culturale San Donato, convinta che il Colle nasconda ancora importanti reperti, d’intesa con l’Amministrazione Comunale - il Colle e la stessa chiesa sono di proprietà del Comune da tempo immemorabile - ha cercato di dare una risposta a questa domanda.

L’area d’interesse archeologico sulla quale proseguire le indagini è stata individuata nel terreno immediatamente adiacente al perimetro dell’edificio religioso e precisamente nel piazzale a est della chiesa.

A questo proposito l’Associazione Culturale San Donato ha richiesto a primari professionisti di effettuare ricerche per individuare eventuali manufatti sepolti o cavità del sottosuolo, utilizzando idonee strumentazioni non invasive, per dare una risposta definitiva sulla effettiva presenza di testimonianze archeologiche da tempo e da molti ipotizzate.

L’indagine Georadar svolta nel giugno del 2015, ha dato una prima risposta positiva alle aspettative: proprio nel piazzale est ha evidenziato la presenza di strutture murarie, la cui natura e funzione sono ovviamente ancora da precisare.

La pur fredda descrizione della relazione tecnica sulle risultanze dell’introspezione, fa comprendere come, sotto il Colle, esistano edifici, o parte di edifici, ancora da scoprire.

In particolare nella relazione, a corredo delle immagini rilasciate dallo strumento, viene descritta “…nella zona meridionale la presenza di una struttura sepolta compatibile con la presenza di una struttura fondazionale della chiesa originaria avente l’asse principale secondo un decorso Est-Ovest…nella zona superiore, in prossimità del ciglio della scarpata, la presenza di un’anomalia compatibile con la presenza di una struttura sepolta posta ad una profondità di circa 1,5 metri rispetto al piano di calpestio…”. In altra parte dell’area presa in esame nel piazzale est “…si evidenzia la presenza di due rifrattori caratteristici alla profondità rispettivamente di circa 7-8 metri e 3- 3,5 metri rispetto al piano di campagna, la cui origine può essere attribuita alla presenza di strutture antropiche nel sottosuolo…”.

La relazione tecnica, svolta senza nulla deturpare e con strumenti non invasivi, afferma dunque e decisamente che il Colle di San Donato al Parasio, oltre ad ospitare testimonianze storiche, certe e visibili, mantiene ancora in sé, protette e tutelate in profonde sepolture, altre ed importanti testimonianze ancora da comprendere.

A conferma di questo ci giunge oggi l’ausilio, oltre che della storia e della leggenda, anche della tecnica più avanzata dell’ispezione archeologica. E anche questa ci dice che la storia, già ricchissima, del Colle è, per buona parte, ancora da scrivere.

La Sezione Storica dell’Associazione Culturale San Donato

 Carlo Ruggeri

 

 

 

S. Donato e la famiglia De Ferrari.

In occasione del trentennale dell’associazione “San Donato”, cerchiamo di ripercorrere, con l’ausilio di documenti originali, l’evoluzione storica e le più importanti ricorrenze che direttamente o indirettamente influirono sul cambiamento del Santo titolare della più antica chiesa varazzina sita sul colle del Parasio.

Anticamente la chiesa era dedicata a S. Michele Arcangelo e in occasione di una visita pastorale del 1577 del Vescovo di Savona Ms. Cesare Ferrero ne venne redatta una descrizione.

Nel 1343 fu costituita la podesteria di Varazze, Celle e Albissola.

Era finito il tempo dei feudatari, dei Ponzone,dei Del Bosco, dei Del Carretto, dei Malocello, ecc., che governarono e possedettero quasi tutto questo territorio.

Presero slancio le iniziative private dei maggiorenti locali, come la cantieristica che fu per secoli l’attività artigianale più importante di Varazze e la fama della straordinaria abilità dei mastri d’ascia, dei calafatti, dei carpentieri varazzini si propagò in tutto il mondo.

Ma Varazze fin dal 1400 eccelleva anche nella costruzione della carta bianca da scrivere, che veniva venduta in Italia e all'estero.

Parallelamente ci fu un forte sviluppo dell’attività portuale che sommato alle altre molteplici attività indotte, attirò a Varazze ricche famiglie genovesi e di altre località limitrofe, quali Savona, Voltri, Arenzano,Sassello, ecc.

Nel 1500 si insediò a Varazze un’importante e molto religiosa famiglia genovese, la famiglia De Ferrari.

Il sig. Giacomo De Ferrari, genovese, sposò la varazzina di alta società Geronima Bertolotto.

I Bertolotto originari di Savona e Celle si erano insediati a Varazze nel 1400.

Giacomo e Geronima ebbero due maschi, Gio Batta e Paolo Andrea e due femmine Giovanna e Angela.

Il rev.Paolo Andrea, nato nel 1573 circa, fu parroco della parrocchia di S. Paolo a Genova.

Nel 1639, insieme a suo nipote rev. Giacomo De Ferrari fece da testimone a sua cugina Nicherosina Bertolotto , che sposò Domenico Fonticello e tra loro c’era un rapporto di quarto grado di consanguineità, così ricostruito:

 

Bernardo Carnaglia Nicherosina Carnaglia

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Carlo Carnaglia Pereta

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Franca Carnaglia Andrea Bertolotto

(in Pellegro Fonticello) |

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Domenico Fonticello Nicherosina Bertolotto

I sig. Carnaglia erano originari del Sassello, mentre i sig. Fonticello erano di Varazze e i suoi discendenti di rango nobile si trovano in Perù e hanno recentemente cercato le loro origini.

Maria Giovanna di Sant' Angelo fu suora carmelitana scalza.

Angela sposò il sig. Benedetto Gastaldi di Genova ed ebbe un figlio, Pietro Giovanni.

Gio Batta nel 1595 sposò a Varazze Barbara Massa e dovette chiedere la dispensa alla curia, per quarto grado di consanguineità, così ricostruito dai due testimoni,il sig. Domenico Damezzano fu Tomaso e il sig. Bartolomeo Gianroia fu Antonio:

Franceschetta Tasca (sorelle) Geronima Tasca fu Michele

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Brigida Franceschetta

(in Gio Stefano Bertorotto) (in Massa)

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Geronima Bertorotto Nicolò Massa

(in Giacomo De Ferrari) |

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Gio Batta DeFerrari Barbara Massa

Gio Batta DeFerrari fu pretore a Stella e piccolo armatore a Varazze. Abitava in una casa sulla piazza di S. Ambrogio. Nel 1697 circa nacque il figlio Giacomo, che divenne sacerdote, gran benefattore della nostra città ,fu per molti anni parroco a S. Donato di Genova e questo ebbe una grande importanza nell'evoluzione storica della chiesa del Parasio dedicata a S. Michele e poi rinominata S.Donato.

Nel 1619 morì Geronima Bertolotto sua nonna paterna,che nel suo testamento del 2/4/1619, rogato dal notaio Aurelio Bargone, distribuì donazioni pecuniarie alle molte società religiose di Varazze S. Ambrogio (Soc. Sant.mo Corpo, Soc per suffragio dei morti, Soc. Sant.mo Rosario), dei S.S. Nazaro e Celso (Soc. Sant.mo Corpo) e di Celle (Cappella “ La Crocietta&rdquoblink1.gif, alla confraternita di Varazze S. Maria in Betlem, agli ospedali Pamatone di Genova e a quello di Varazze, all’ufficio dei poveri di Varazze, alla figlia suora Maria Giovanna, al figlio sacerdote Paolo Andrea e lasciò erede universale la figlia Angela, vedova di Benedetto Gastaldi, destinando però parte dell’eredità al nipote sacerdote, Giacomo.

Il rev. Giacomo De Ferrari era proprietario di un terreno boschivo e seminativo con casa coperta di coppi detto “Colla” a ridosso della chiesa di S. Michele (S. Donato) e dei molini dei fratelli Giovanni e Stefano Ferro.

Nei suoi 60 anni di vita (1597-1657) si divise tra Genova e Varazze.

E’ molto probabile che essendo parroco della parrocchia di S. Donato a Genova, volontariamente o involontariamente favorì il sopravvento del Santo Donato su quello di San Michele.

La prima richiesta ufficiale di festeggiare S. Donato e Santa Lucia nella chiesa di S. Michele (Parasio) fu fatta il 4/8/1629 e concessa dal Vescovo di Savona P.F. Costa.

La chiesa era in cattive condizioni e aveva bisogno di una grande ristrutturazione. Alle feste religiose si abbinarono quelle popolari, con balli e altro, per incassare i soldi necessari.

Nel 1635 il minor consiglio comunale di Varazze assegnò ai fabbricieri della chiesa di S. Michele , Gio Bartolomeo Testa e Giuseppe Ansaldo, per i lavori di restauro e rinnovazione, lire 80 da riscuotersi su un libretto di tasse.

Nel 1636, quindi 380 anni fa, nel giorno di S. Donato il signor Ambrogio Craviotto fu denunciato per essersi sostituito ai fabbricieri di S. Michele, Andrea Testa e Battista Gueta, ai quali i massari Giuseppe Ansaldo e Gio Batta Testa avevano assegnato il compito di far pagare i balli e di occuparsi dei suonatori.

Il ricavato della festa era destinato alla fabbrica di detta chiesa, che si stava costruendo.

Il molto reverendo don Giacomo De Ferrari morì a Genova nel 1657. La voce della sua morte arrivò subito a Varazze, portata dai molti marinai che avevano contatti con Genova.

Il parroco di S. Ambrogio di Varazze don Sebastiano Benvenuto si mise immediatamente in moto per rendere esecutive le ultime volontà espresse dal rev Giacomo DeFerrari, nel suo finale testamento, rogato dal notaio genovese Gio Batta Bargone il 2/7/1657, nel quale lasciava erede universale la chiesa di S. Ambrogio di Varazze.

Nelle sue ultime volontà, lasciò ai suoi parenti: a Pietro Gerolamo Fazio suo cugino, “due tavolini di pietra”, alla di lui figlia Maria Francesca abitante a Palermo, “il bambino” che si trova a Genova in una cassetta di legno, a Benedetto Gastaldi figlio di Pietro Giovanni, cugino “un orologio smaltato d’oro”, a Nicherosina Fonticello, “un quadretto con l’immagine di N.S. Assunta guarnito d’ebano ad ottagono con argento”,

a Gio Batta Bertorotto fu Antonio, cugino l’usufrutto del bosco e della villa chiamati “La Colla“, con l’obbligo di non poterli in nessun modo vendere, ne usare per il pagamento di debiti e di doti, e che dopo la morte di Batta dovevano passare in perpetuo ai figli maschi maggiori, abitanti a Varazze. Raccomandò altresì di tenere in ordine e coltivata la proprietà e in caso di esaurimento della linea maschile residente a Varazze, l’usufrutto si doveva unire agli altri beni lasciati alla parrocchia di S. Ambrogio. I molti obblighi e limitazioni imposti sulla proprietà del Parasio sono indice del grande interesse e apprezzamento che il rev. De Ferrari aveva per quel luogo e quindi per la chiesa di S. Donato.

Distribuì tutti i beni alimentari ai poveri, e i suoi libri, che catalogherà in liste, in parte al seminario di chierici della metropolitana di Genova, in parte ai preti secolari che abiteranno a Varazze, in parte all’arcivescovo di Genova cardinale Durazzo.

Stabilì inoltre: “Il restante di tutti i miei beni mobili e immobili, ragioni e azioni ed ogni altro modo mi possa spettare, istituisco mio erede la chiesa parrocchiale di S. Ambrogio di Varazze. Seguita la mia morte si dovranno vendere subito tutti i miei argenti e utensili di casa che saranno in Genova e Varazze e il prezzo che da essi si caverà, sarà dagli esecutori messo in luogo custodito e fruttifero a giudizio dall’ill.mo Ms. Vescovo di Savona…il frutto insieme a quello di villa e casa di Varazze, sarà distribuito a tanti sacerdoti secolari quanti ne capitano a ragione di L. ? annue per ognuno e saranno obbligati a recitare ogni giorno, perpetuamente a tutte le ore canoniche e cantar messa.”

Furono rispettate le volontà del rev. De Ferrari. I soldi furono depositati nella banca dei Monti Romani.

Il canonicato e le altre disposizioni sulla villa e terreno del Parasio durarono molto tempo e mantennero vivo il ricordo della bontà del rev. Giacomo De Ferrari, ex parroco di S. Donato di Genova.

Certamente nei suoi soggiorni varazzini contribuì e partecipò a tenere attiva e operante la chiesa di S. Michele del Parasio; partecipò all’organizzazione delle feste di S. Donato.

Fu probabilmente per mantenere vivo il suo ricordo che la gente continuò a festeggiare S. Donato e a considerarlo il vero Santo Titolare.

Mario Damele

 

 

Produzioni agricole nei secoli passati degli orti varazzini.

Fra le diverse carte presenti in questo archivio relative al comparto agricolo della nostra zona,ne abbiamo scelto alcune che ci paiono interessanti perché ci forniscono indicazioni in merito alle colture agricole in uso in diverse epoche,nonché i vari tipi di contratto applicati per la locazione degli orti.

Analizzando i documenti più antichi e cioè dalla fine del 1400,si osserva in particolare che le fasce poste intorno al borgo e a Castagnabuona,Cantalupo,Casanova inferiore,sopra la Camminata come pure sopra il Solaro erano coltivate in massima parte ad uliveto; fra l’altro rileviamo che nel 1557,Domenico Picone di Cantalupo vende 2 barili di olio ad Andrea Borgonovo di Varazze.

Per quanto attiene le colture orticole abbiamo evidenziato alcune carte abbastanza dettagliate che ci permettono di conoscere quelle che erano le colture principali degli orti varazzini.

Nel 1710,Gio. Batta de Fatio appigiona a Pietro Fava e a Francesco Fava,una terra ortiva,vignata e olivata,posta nel territorio del presente luogo di Varazze ove si dice “ la Coscia” ossia “ la Maddalena”,( nel luogo posto fra l’attuale cimitero,il campo sportivo fin verso il rio Rainello o Rianello,dove nei pressi era ubicata la cappella campestre di Santa Maria Maddalena).

Il contratto è valido per 9 anni per l’annua pigione di lire 80 di Genova,con il patto che tutto il vino che verrà prodotto in detto terreno sia tenuto dal locatore ad accettarlo in conto della pigione a ragione di lire 19.10 la mezarola e che sia tutto vino mercantile.

All’atto della stipula del contratto il terreno in questione è così utilizzato:

da ponente,una fascia di aglio,sei di grano,due di ceci,tre di fave; da mezzogiorno,quattro fasce di grano,una di puisci(piselli); rimanenza,ancora tre fasce di grano,tre di ( non sono riuscito a decifrare la coltura),una di cipolle.

 

1802, 9 ottobre – Stefano Testa,prima di appigionare il suo orto, (non ne viene precisata l’ubicazione ),fa effettuare l’estimo delle colture presenti:

cavoli fiori, per lire 970 – cipolle,100 – canne,cavoli navoni e terre grasse,96 – carciofoli,80 – ortaglia minuta,98 – cavoli,giè (bietole),sedani,26 – altri cavoli navoni e neri,78.

 

1803, 2 novembre – Il cittadino Prete Tomaso Negrotto canonico della chiesa metropolitana di San Lorenzo di Genova, ha appigionato ai cittadini Emanuele Vallarino e Vincenzo Baglietto,una terra vignativa,ortiva,alberata di alberi di limoni,aranci e cedri,con casa in essa posta,nel presente luogo di Varazze fra il fiume Teiro ed il torrente Arzocco,denominata “ gli orti di Carnaglia “,per un anno al fitto di lire 350 moneta di Genova fuori banco.

Al patto che debbano consegnare al suddetto locatore prima della ricorrenza del SS.mo Natale,due dozzine dei migliori carcioffoli e altre due dozzine di cavoli fiori.

Come si può facilmente notare non figura ancora coltivata la patata,in quanto introdotta non senza difficoltà dopo il 1810 ad iniziare dalla zona di Torino.

Non risultano coltivati neanche i pomodori,le melanzane,i peperoni ed i fagioli ma forse questi ultimi potevano essere compresi fra l’ortaglia minuta assieme alle insalate,finocchi e zucche.

Fra i cavoli era coltivato il “ cornavun “ ossia cavolo navone,una specie di cavolo rapa ( chiamato anche il pane dell’inverno ) che oggigiorno è quasi del tutto scomparso e coltivato in gran parte nelle zone di Alpicella e Faie.

Ancora fino al 1860,gli orti più produttivi,sia perché in gran parte pianeggianti,sia perché irrigabili,erano i seguenti:

  • la Coscia ossia Santa Maria Maddalena,terra posta come sopra evidenziato fra i torrente Rainello a levante e verso ponente comprendente le aree dell’odierno campo sportivo e del cimitero urbano fino alle propaggini della salita dell’Aspera od Aspra.

  • Nel periodo napoleonico fu realizzata la via litoranea,l’odierna via Aurelia con l’abbattimento della cappella campestre di Santa Maria Maddalena,posta poco oltre il rio Rainello verso ponente, che veniva a trovarsi sul nuovo tracciato stradale;inoltre veniva eliminata la salite dell’Aspera mediante l’aggiramento lato mare della stessa punta Aspera.

  • La Camminata,ampio spazio ortivo già possesso in passato dell’abbazia cistercense di Tiglieto,posto fra il rio Arzocco a meridione, fino all’inizio della via Bianca a settentrione,lungo la sponda sinistra del torrente Teiro.

  • La Lomellina,pianoro ortivo posto alla destra del torrente Teiro fra il vecchio Cotonificio ( a fabrica ) attualmente Coop,fino verso mare all’altezza del tracciato dell’attuale linea ferroviaria.

  • I Sarechi e gli orti di Carnaglia,posti fra vico Ciarli,la vecchia stazione ferroviaria,l’oratorio di San Bartolomeo,il rivo Arzocco e la sponda destra del torrente Teiro.

 

Il 5 aprile del 1837,il signor Domenico Rossi,vende alla comunità di Varazze,una pezza di terra nella località della “ Coscia “ per costruirvi il cimitero per le due parrocchie della città,al prezzo di lire 2.717 e centesimi 82.

Il 30 gennaio del 1838,Guastavino Giuseppe fu Paolo fa testamento e chiede di essere sepolto nel nuovo cimitero,( segno che in quella data era già in funzione in sostituzione del cimitero vecchio posto a lato della collina di San Donato in sponda destra del Teiro,nella località ancora oggigiorno denominata “ camposanto vecchio “ in via Scavino ).

 

Ernesto Renato Arri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

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